S. Ruffino

La chiesa di San Ruffino occupa un dolce declivio ai piedi del monte Evangelo, poco distante dalla riva sinistra del torrente Riazzone. E’ dedicata al santo martire Ruffino, primo vescovo di Assisi. Una “passio” narra che il proconsole Aspasio  scoprì Ruffino mentre predicava il Vangelo e, arrestatelo, lo sottopose a diversi supplizi e infine lo gettò nelle acque del fiume Chiascio con una pietra legata al collo. Correva l’anno 236. Sulla sua tomba fu innalzata la cattedrale di Assisi e il suo culto si diffuse ovunque.
La chiesa di San Ruffino, soggetta alla Pieve di Castellarano, è nominata per la prima volta nel 944, “ ecclesiam s. Rufini positam in loco Ventuso ”. Tuttavia una testimonianza del 1695 del parroco don Domenico Cerlini sposta la data di costruzione della chiesa al 728, data riportata ai piedi dell’immagine del santo sulla vecchia facciata. Il primo nome di un parroco spunta da una pergamena del Monastero di San Prospero del 1222, ” Dopnus Pagani presbiteri Ecclesie S. Rofini ”.
Mentre nel 1318 la chiesa era in grado di pagare tre soldi reggiani di decime, nel 1378 era già cadente e priva di rettore. Allora il vescovo Lorenzo  Pinotti si rivolse direttamente alla carità dei fedeli perché contribuissero generosamente a restaurarla e a renderla adatta al culto.
Alla fine del secolo XV la chiesa di San Ruffino passò sotto la collegiata di Scandiano, ricevendo più attenzione, anche se la vista del1543, rilevò ancora molte manchevolezze.
Nel 1575 il visitatore apostolico ordinò di ripristinare l’intonaco e sbiancare la chiesa e i due altari laterali erano da aggiustare oppure da rifare. Il parroco li riparò e ne aggiunse altri due.
La chiesa di San Ruffino aveva giurisdizione sul Monte Grande (ora Tre Croci), dove a inizio secolo avevano piantato tre croci di legno. La prima sostituzione avvenne nel 1657.
Dall’antica pianta del Codice Marliani del 1663 la chiesa appare ad aula unica con quattro cappelle laterali e un piccolo coro semicircolare, sotto la torre la sagrestia, ma senza canonica. Nel 1688 venne alzato di 12 braccia il campanile. Il 1695 segnò una svolta per la chiesa di San Ruffino. Il nuovo rettore don Domenico Cerlini, appena prese possesso della parrocchia iniziò i lavori di ristrutturazione della chiesa innalzandola con il tetto a volto e allungandola di un braccio verso il sagrato per costruire altre due cappelle. Ridisegnò il coro in forma rettangolare e sbiancò la chiesa dentro e fuori. Prima di morire, per dare lustro alla sua famiglia e favorire tre nipoti pure loro sacerdoti, nel 1740 costruì un oratorio, intitolato a San Vincenzo Ferreri, su una sua proprietà a Ca’ de’ Vecchi, ma non riuscì a vederne il completamento.
La prima Via Crucis fu eretta nel 1756. In quegli anni fu edificata la nuova canonica vicino alla chiesa. Nel 1783 fu acquistato dai Carmelitani di Reggio un organo del Traeri e collocato nella nuova cantoria posta sulla porta d’ingresso e nel 1791fu inaugurato un nuovo concerto di campane, fuse dai fratelli Riatti.
A fine ottocento le condizioni della chiesa erano abbastanza critiche. Il nuovo parroco, don Pietro Sassi di Reggio, partì con il restauro e l’abbellimento della canonica nel 1898 e trasformò nel 1905 il vecchio fienile, sul lato sud della chiesa, in magazzino e in studio parrocchiale. Promosse nel 1906 presso il Comune di Scandiano, contribuendo anche a proprie spese, l’allargamento del cimitero, la costruzione della cappella e di un portico per accogliere le personalità più in vista. Nel 1914 iniziò il rinnovo completo della chiesa. Aprì le quattro arcate che dividevano le cappelle, rifece tutti gli altari in marmo, pavimentò la chiesa in mattonelle colorate, rimodulò le finestre in forma circolare con vetrate nuove e la fece dipingere dentro e fuori dal pittore Nicodemo Tarabusi. Nel 1921 acquistò dall’arciprete di Scandiano l’ancona della chiesa dei Servi e l’adattò all’abside quadrangolare creandovi una nicchia per la statua di San Ruffino. Nel tempo dotò la chiesa anche di nuovi arredi. Negli anni ottanta don Silvio Spadoni fece restaurare l’organo, rinnovò tutto il tetto della chiesa, intervenne sulla torre e intonacò la canonica e riportò al loro antico splendore i quattro grandi dipinti dell’abside.
Nel 1995 la chiesa riportò seri danni per una forte scossa di terremoto. Cominciarono gli studi e poi i primi lavori per un restauro statico e migliorativo antisismico della canonica e della chiesa, che dovrebbero continuare. Recentemente nella vecchia stalla e cantina sotto la canonica è stata ricavata una bellissima cripta, utilizzata per la messa domenicale durante l’inverno.