Tempo di Quaresima e SETTIMANA SANTA

Ti auguriamo di continuare a vivere questa Quaresima come un dono. In questo libretto troverai per ogni giorno il Vangelo, una riflessione e una piccola preghiera fatte da alcune persone delle nostre comunità.

Ti suggeriamo di prenderti ogni giorno un po’ di tempo per la preghiera, cercando il silenzio e la calma. Puoi creare un luogo in cui tenere una candela da accendere e un segno di fede (può essere un’immagine di Gesù).
Ti consigliamo di iniziare la preghiera con un segno di croce, di leggere con calma il Vangelo (magari più di una volta) poi puoi farti aiutare dal commento e dalla preghiera.
Puoi prolungare la tua preghiera in modo spontaneo concludendo con il Padre nostro, l’Ave Maria.
Al termine della preghiera puoi invocare su di te e sulle persone che hai a cuore la benedizione di Dio con le parole:
Ci doni la sua pace e ci Benedica Dio, grande nell’amore, che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

Sabato santo 3 aprile: Dal Vangelo di Giovanni (19,38-42)

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

“Silenzio e solitudine. Signore ti hanno abbandonato. Nudo sei rimasto appeso alla croce e tutti se ne sono andati. Solo Giuseppe d’Arimatea vince il suo timore e trova il coraggio di andare da Pilato e chiedere il tuo corpo. Vuole prendersene cura. Insieme a Nicodemo, quello che veniva da te di notte, desidera prepararlo per la sepoltura. Poi Signore ti depongono in un sepolcro nuovo dove attendi l’alba del giorno di Pasqua. Giuseppe e Nicodemo manifestano il loro amore per te profumando il tuo corpo ed avvolgendolo con teli ed aromi. Ti sono accanto anche in questo tuo desolato silenzio, così faticoso da accogliere.
Signore insegnaci gesti di affetto e di cura, fa che non ci lasciamo sopraffare dal silenzio e dal dolore di chi soffre, aiutaci a stare loro accanto con il profumo della nostra vicinanza e la tenerezza delle nostre carezze.

 

Venerdì Santo: Dal Vangelo di Giovanni (19,25-30)

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

“Ecco tua madre!”: Ci ha lasciato nelle braccia della madre più grande: di cosa possiamo avere paura?

 

Giovedì Santo: Dal Vangelo di Giovanni (13,1-15)

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

In questo brano di Vangelo la cosa che mi ha colpito maggiormente è la consapevolezza di Gesù che sa che dovrà morire ma che fino all’ultimo momento mostra tutta la sua umanità e il suo amore per gli apostoli compiendo un gesto di amore e di servizio come quello della lavanda dei piedi. Gesù si mette a nudo, si apre completamente nei confronti degli apostoli lavandogli i piedi mostrando loro come il servire gli altri è espressione dell’amore.

Signore dammi il coraggio di aiutare, mettermi al servizio degli altri come Gesù senza chiedere nulla in cambio liberandomi da ogni forma di egoismo.

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