Tempo di Pasqua

In questo sussidio di preghiera troverai ogni giorno un testo preso dagli Atti degli apostoli, una riflessione fatta da alcune persone delle nostre comunità; una domanda da cui puoi farti accompagnare nella preghiera.

Perché gli Atti? Perché è il libro che la liturgia del tempo di Pasqua ci offre, perché è il “Vangelo della Chiesa”, che ci racconta il volto di una comunità che nasce dalla resurrezione… e quanto bisogno ne abbiamo di ricomprendere la missione della Chiesa e di mettere nel cuore la speranza della resurrezione, per diventarne annunciatori… allora BUONA PREGHIERA!

 COME PREGARE

Ti suggeriamo di prenderti ogni giorno un po’ di tempo per la preghiera, cercando il silenzio e la calma. Puoi creare un luogo in cui tenere una candela da accendere e un segno di fede (può essere un’immagine di Gesù).

Ti consigliamo di iniziare la preghiera con un segno di croce, di leggere con calma il Vangelo (magari più di una volta) poi puoi farti aiutare dal commento e dalla preghiera.

Puoi prolungare la tua preghiera in modo spontaneo concludendo con il Padre nostro, l’Ave Maria.

Al termine della preghiera puoi invocare su di te e sulle persone che hai a cuore la benedizione di Dio con le parole:

Ci doni la sua pace e ci Benedica Dio, grande nell’amore, che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

Domenica 23 Solennità di Pentecoste: Dagli atti degli apostoli (2, 1-11)

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

L’evento della Pentecoste è l’ultimo atto della volontà di Gesù e segna l’inizio della Chiesa come istituzione, comunità di credenti da Lui voluta per la prosecuzione della sua opera di salvezza. Come loro promesso, dona ai suoi discepoli il suo Spirito, condizione essenziale per renderli in grado di affrontare l’impresa di annunciare il Vangelo fino agli estremi confini della terra. Da parte loro i discepoli, malgrado il comprensibile smarrimento manifestato in seguito all’avvenimento dell’arresto, del processo e della morte in croce del Maestro, alla luce del ritrovamento del sepolcro vuoto e delle apparizioni, non si sono dispersi ciascuno per la propria strada ma hanno continuato ad avere fede in Lui rimanendo uniti, come dimostra il fatto che cinquanta giorni dopo la Pasqua continuano ad essere una comunità. Ma Gesù sapeva bene che la sola forza di volontà e le esclusive capacità umane non sarebbero state sufficienti per affrontare tale impresa titanica, per questo aveva promise il sostegno dello Spirito che gli “insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che Io vi ho detto”. Ricevendo lo Spirito Santo entrano in una nuova condizione della loro esistenza, perché da quel momento, ogni loro parola, ogni loro atto, non sono più soltanto espressioni di umanità, ma è Dio stesso che agisce per mezzo di loro. Se fino a quel momento avevano conosciuto Dio come Padre, che esiste come il totalmente Altro, la cui Alterità è origine e garanzia di ogni esistenza e avevano conosciuto Dio come Figlio, compagno di viaggio, che guida e orienta con i suoi insegnamenti, finalmente conoscono Dio che abita in loro. Non solo sopra e accanto ma anche dentro, e questo li rende autonomi e capaci. E’ infatti “lo Spirito che che da’ la vita, la carne non giova a nulla” Di conseguenza acquistano il coraggio di uscire allo scoperto e la capacità di rendersi comprensibili a uomini di tutte le lingue, essendo in grado di parlare l’unica lingua dell’amore, comprensibile ad ogni uomo.

Noi tutti abbiamo ricevuto lo Spirito e, attraverso le nostre scelte di vita, possiamo lasciarlo agire per nostro tramite, perseverando nella fede alimentata dai sacramenti e dalla comunità, o al contrario soffocarlo, aderendo e consegnandoci alle logiche del mondo.

Sequenza di Pentecoste
 
Vieni, santo Spirito, manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
 
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni,
vieni luce dei cuori.
 
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
 
Nella fatica riposo, nella calura riparo,
nel pianto conforto.
 
O luce beatissima, invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
 
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
 
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
 
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
 
Dona ai tuoi fedeli, che solo i te confidano
i tuoi santi doni.
 
Dona virtù e premio, dona morte santa,
dona gioia eterna.
 
Amen.

 

Scarica il Sussidio – 2

Scarica il Sussidio – 1