BUONA PASQUA !

La Croce di fronte al male del mondo, sembra apparentemente un inutile sacrificio.
Così sono i piccoli grandi gesti di bene vissuti spesso nel nascondimento, nella quotidianità, nel lavoro o in famiglia: hanno permesso e continuamente ci permettono di sperare e di riprendere la rotta.
Augurandovi buona Pasqua chiediamo allo Spirito che la risurrezione corra anche attraverso di noi. 
Auguri!

I Vostri Sacerdoti e i Diaconi.

 

Domenica di Pasqua (4 aprile): Dal Vangelo di Giovanni (20,1-9)

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Mi colpisce molto l’umanità dei personaggi di questo Vangelo: non credono finché non vedono, sono perplessi, turbati, timorosi e ancora non comprendono ciò che sta succedendo. Allo stesso tempo, però, è un racconto pieno di speranza, di una nuova luce e di nuove prospettive. Ci sprona a toglierci i teli e posarli a lato, uscire, lasciarsi andare, avere fiducia, fare spazio dentro di noi a nuove possibilità e a nuove esperienze, lasciare uscire la luce che è presente in ognuno di noi… di risorgere!

Grazie signore per spronarci sempre a portare la nostra luce anche quando ci sentiamo confusi e timorosi.

 

NON POSSIAMO…

Possiamo calpestare nei prati
fiori e farfalle:
non fermeremo il creato.

Possiamo zittire nell’aria
rondini e bimbi:
non fermeremo la vita.

Possiamo riempirci la bocca
di veleni e minacce:
non fermeremo il silenzio.

Possiamo imbrattare le strade
di sangue e menzogne:
non fermeremo il pensiero.

Possiamo respingere in mare
barconi e migranti:
non fermeremo la storia.

Possiamo togliere ai popoli
dignità e cultura:
non fermeremo lo Spirito.

Possiamo legarci al presente
o imporre il ritorno al passato:
non fermeremo l’Eterno.

Possiamo bandire la croce
o brandirla come fosse una spada:
non fermeremo l’Amore.

Possiamo rifiutare l’incontro,
chiuderci o rinchiudere al buio,
per paura e con rabbia:
non fermeremo la Pasqua!

(don Emanuele Benatti)