Campeggio 3° Media – 2021

Sabato 17 luglio 40 ragazzi e ragazze di 3° media insieme a Don Andrea, Andrea, Giovanni, Tommaso, Teresa B, Benedetta, PierFilippo, Teresa T, Giulia,  sono partiti anche loro alla volta di San Giovanni-Gisse in Valle Aurina

I CINQUE SENSI

Ciò che davvero sa risvegliare i sensi è l’amore

Insieme ai ragazzi vorremmo fermarci a riflettere su cosa succede ai sensi quando passano attraverso l’amore. Ci sembra un bel modo per ripartire dopo questi mesi di distanza: sono i sensi che rendono possibile la conoscenza e la relazione reciproca, fondamentali a tutte le età, ma in modo particolare durante l’adolescenza; i sensi hanno uno spessore spirituale, possono essere evangelizzati e trasfigurati affinchè diventino più liberi. In questo cammino di scoperta del senso profondo dei sensi  ci faremo guidare da Gesù, da come Lui usava i sensi e quale valore dava ad essi. L’olfatto diventa discernimento e capacità di distinguere ciò che è bello, vero e buono; l’udito è ascolto dell’altro e dell’Altro, fatto di tempo , di accoglienza, di pazienza; la vista ci porta ad arrivare al cuore, all’interiorità delle cose, a vedere oltre l’apparenza; il gusto ci aiuta a capire cosa è una vita piena e il tatto veicola la relazione vera, autentica, profonda fatta di dono e di tenerezza.

Dal Vangelo di Luca ( 7, 39-50)

Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. […][ «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Insieme ai ragazzi vorremmo fermarci a riflettere su cosa succede ai sensi quando passano attraverso l’amore. Ci sembra un bel modo per ripartire dopo questi mesi di distanza: sono i sensi che rendono possibile la conoscenza e la relazione reciproca, fondamentali a tutte le età, ma in modo particolare durante l’adolescenza; i sensi hanno uno spessore spirituale, possono essere evangelizzati e trasfigurati affinchè diventino più liberi. In questo cammino di scoperta del senso profondo dei sensi  ci faremo guidare da Gesù, da come Lui usava i sensi e quale valore dava ad essi. L’olfatto diventa discernimento e capacità di distinguere ciò che è bello, vero e buono; l’udito è ascolto dell’altro e dell’Altro, fatto di tempo , di accoglienza, di pazienza; la vista ci porta ad arrivare al cuore, all’interiorità delle cose, a vedere oltre l’apparenza; il gusto ci aiuta a capire cosa è una vita piena e il tatto veicola la relazione vera, autentica, profonda fatta di dono e di tenerezza.

Il cuore.
Quattro cavità ne compongono lo spazio, perchè quattro sono le cose che il cuore custodisce e spinge nell’arterie della vita:
il dolore, la gioia, la paura e il desiderio.

La prima stanza contiene quello che più ci fa soffrire.
La seconda stanza contiene ciò che più ci rende felici, il saperci amati e l’amare, l’avere un posto nel mondo e vivere la vita con slancio creativo. E’ la stanza dove si torna sempre a casa.
La terza stanza è quella del buio, quel buoi che fin da bambini riempiamo di ciò che temiamo di più, anche se non lo vediamo, anzi, proprio perchè non lo vogliamo vedere.
La quarta stanza è quella del desiderio in cui siamo aperti al futuro, quella che ci fa tendere in avanti e non ci fa dipendere da tutto il resto.

Da queste quattro stanze del cuore dipende il sangue della vita, e non si può fare a meno di nessuna.
E’ la vita com’è nel suo ricevere e nel suo dare
(da L’appello di Alessandro D’Avenia)

Ti auguriamo di conoscere cosa contengono le stanze del tuo cuore attraverso il naso, le tue orecchie, i tuoi occhi, la tua bocca e le tue mani

Don Andrea e gli educatori