AVVENTO 2024
Questo tempo di Avvento ci avvicina ad un evento straordinario per la Chiesa di tutto il mondo: il Giubileo.
Il Giubileo 2025 inizierà quando papa Francesco aprirà la Porta Santa nella Basilica di San Pietro. Questo avverrà il 24 dicembre 2024, vigilia di Natale.
In questo sussidio, strumento per la preghiera quotidiana, vi proponiamo la lettura della Bolla di indizione del Giubileo scritta da papa Francesco che ha deciso di consegnare alla Chiesa una parola antica e sempre nuova, fondamento, a volte frainteso, della nostra fede: la Speranza.
Abbiamo bisogno costantemente di Speranza, ma cosa significa davvero questa parola? Sperare sì, ma in cosa? La speranza è un sentimento o una relazione? Come conservare la speranza nei momenti di difficoltà? Speranza è qualcosa che si riceve o che si porta? È un dono o una responsabilità?
L’evento del Natale e l’esortazione di papa Francesco ci aiuteranno a riscoprire questa Parola, a cercarla per accoglierla e viverla pienamente durante l’anno giubilare.
Il vescovo Erio Castellucci dà questa bella definizione che ha il sapore del Natale e già della Pasqua: La speranza non si spiega, si attacca: con un abbraccio, uno stile, un modo di stare accanto. Anche e soprattutto di fronte alla morte.
Cristo è venuto per portare una luce, quella luce che risplende nelle tenebre, lo ascolteremo il giorno di Natale: nostra gioia è tenere accesa questa luce riflettendola nelle trame della vita e della storia, nella forma della pace, della comunione, della prossimità.
Un caro augurio di pace a tutti voi.
Gruppo di riflessione della Liturgia, Pieve di Scandiano
PROPOSTE DI AVVENTO
Testimonianza Amazzonia
Sul sito della Pieve di Scandiano potete trovare il testo completo delle meditazioni e riflessioni condivise ad ottobre, durante una testimonianza, dal gruppo di giovani che quest’estate è andato a visitare la missione in Amazzonia ( Giacomo Mattia, Teresa, Pietro, Samuele)
I Sabati di Avvento
A partire dal 30 novembre alle ore 18.30 in San Giuseppe preghiera di Vespro con lettura e meditazione sulla prima lettura della domenica successiva.
I giovedì di Avvento
A partire da giovedì 5 dicembre alle ore 20.45 oltre alla celebrazione della Messa in San Giuseppe, a seguire ci sarà la possibilità di celebrare il sacramento della Riconciliazione (ci sarà anche la presenza dei Frati Cappuccini)
COME PREGARE
Ti suggeriamo di prenderti ogni giorno un po’ di tempo per la preghiera, cercando il silenzio e la calma. Puoi creare un luogo in cui tenere una candela da accendere e un segno di fede (può essere un’immagine di Gesù).
Ti consigliamo di iniziare la preghiera con un segno di croce e uno degli inni riportati di seguito; di leggere con calma i testi;
Abbiamo lasciato qualche riga vuota perché tu possa scrivere una parola del Vangelo che ti ha colpito, un pensiero che vuoi custodire o una domanda che si è accesa in te.
Alla fine puoi prolungare la tua preghiera in modo spontaneo, concludendo con il Padre nostro, l’Ave Maria.
Al termine della preghiera puoi invocare su di te e sulle persone che hai a cuore la benedizione di Dio con le parole:
Ci doni la sua pace e ci benedica Dio, grande nell’amore, che è Padre, Figlio e Spirito Santo.
Inni per la preghiera
Quarta settimana di Avvento | ||
Viene il Salvator sulla terra, nasce la speranza nei cuori, brilla nella notte una luce, presto nascerà un bambino; dal deserto un grido giunge fino a noi: “Preparate i vostri cuori al Signore”. Suscita, Signore, la pace, donaci il tuo regno d’amore, vedano le genti la luce, lodino il tuo nome per sempre. La tua sposa attende, con sincera fede, che dal Cielo presto ritorni. |
Martedì 24 dicembre
Dal vangelo secondo Luca 1, 67-79
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».
Questo Vangelo di Luca introduce la nuova pagina della salvezza. La venuta di Gesù è come un sole che squarcia il mondo. È l’alba di un nuovo giorno.
Preghiamo perchè questo Natale sia per tutti un nuovo inizio, un nuovo giorno che dà conforto e speranza, che sia la luce che illumina la nostra strada
24.
La speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone. In lei vediamo come la speranza non sia fatuo ottimismo, ma dono di grazia nel realismo della vita. Come ogni mamma, tutte le volte che guardava al Figlio pensava al suo futuro, e certamente nel cuore restavano scolpite quelle parole che Simeone le aveva rivolto nel tempio: «Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,34-35). E ai piedi della croce, mentre vedeva Gesù innocente soffrire e morire, pur attraversata da un dolore straziante, ripeteva il suo “sì”, senza perdere la speranza e la fiducia nel Signore. In tal modo ella cooperava per noi al compimento di quanto suo Figlio aveva detto, annunciando che avrebbe dovuto «soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere» (Mc 8,31), e nel travaglio di quel dolore offerto per amore diventava Madre nostra, Madre della speranza. Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come Stella maris, un titolo espressivo della speranza certa che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare.
In proposito, mi piace ricordare che il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, a Città del Messico, si sta preparando a celebrare, nel 2031, i 500 anni dalla prima apparizione della Vergine. Attraverso il giovane Juan Diego la Madre di Dio faceva giungere un rivoluzionario messaggio di speranza che anche oggi ripete a tutti i pellegrini e ai fedeli: «Non sto forse qui io, che sono tua madre?».[20] Un messaggio simile viene impresso nei cuori in tanti Santuari mariani sparsi nel mondo, mete di numerosi pellegrini, che affidano alla Madre di Dio preoccupazioni, dolori e attese. In questo Anno giubilare i Santuari siano luoghi santi di accoglienza e spazi privilegiati per generare speranza. Invito i pellegrini che verranno a Roma a fare una sosta di preghiera nei Santuari mariani della città per venerare la Vergine Maria e invocare la sua protezione. Sono fiducioso che tutti, specialmente quanti soffrono e sono tribolati, potranno sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli, lei che per il santo Popolo di Dio è «segno di sicura speranza e di consolazione».[21]