CAMPEGGIO 2°-3°-4° Sup 2017
LAVORO NELLE COMUNITA
Nelle giornate di Lunedì, Martedì e Mercoledì ci siamo divisi in 4 gruppi e ci siamo recati rispettivamente in 4 diverse cooperative della Comunità Papa Giovanni XXIII: Biancospino, Pietra Scartata, San Tommaso, Il Campo. Queste cooperative sono una sorta di “società modello” ed hanno l’obiettivo di far capire che ogni uomo, in quanto tale, ha sempre e comunque una propria dignità. Abbiamo condiviso con le persone che vivono in queste cooperative alcune piccole attività lavorative ed il momento del pranzo. Stare a contatto con loro ci ha lasciato davvero tanto. Abbiamo avuto la fortuna di poter conoscere ragazzi e adulti con un’umanità grandissima: bastava un semplicissimo gesto da parte nostra come il fermarsi con loro anche solo qualche minuto per farci sentire delle persone speciali (quanti ti voglio bene e baci abbiamo ricevuto!!). La gioia e la serenità con cui riescono ad affrontare la vita nonostante le grandi difficoltà ci hanno trasmesso una grande forza e facendoci capire cosa significa essere vivi ed amare l’altro. Eravamo partiti con l’idea di provare ad aiutare queste persone, ma è stato tutto il contrario perché sono stati loro ad aiutarci. AMIAMO IL PROSSIMO E DONIAMO DUE MINUTI AGLI ALTRI!!!!
TESTIMONIANZE
– CASA FAMIGLIA: Abbiamo avuto la fortuna di essere ospitati nella casa-famiglia di mamma Cinzia e papà Davide. Dopo aver cenato insieme, i loro figli ci hanno raccontato le loro storie spiegandoci cosa significa vivere in casa-famiglia. Ci hanno insegnato che la famiglia non vive di legami di sangue ma di legami d’amore. Lorenzo, uno dei ragazzi ci ha raccontato che siccome la sua famiglia biologica non poteva mantenerlo, è stato affidato a questa casa-famiglia. Negli anni ha sempre mantenuto i rapporti anche con i genitori naturali, trovandosi così ora ad avere “due mamme e due babbi” come dice lui, segno tangibile di un grande amore. Davide e Cinzia hanno adottato un bimbo cinese affetto da gravi patologie che lo hanno costretto ad essere ricoverato spesso in ospedale. Questa cosa ha messo a dura prova tutta famiglia, ma nonostante tante difficoltà sono rimasti uniti. Anche i figli naturali hanno accettato con grande amore di condividere questo cammino intrapreso dai genitori. Ci portiamo a casa sicuramente l’autenticità e l’amore di questa famiglia.
– REALTA’ DELLE RAGAZZE DI STRADA: Giovedì è venuta Mara a testimoniare la sua esperienza come responsabile di un centro di accoglienza per le ragazze di strada. Ci ha raccontato le tremende esperienze che vivono queste ragazze. Quelle che vengono dall’est Europa sono costrette a svolgere questo “lavoro” molto spesso da chi ritenevano essere un fidanzato ma che invece vuole esclusivamente sfruttarle. Le ragazze africane, arrivano sperando in una vita migliore e si trovano invece a dover pagare un debito incolmabile (che le costringe a vita) verso chi le ha portate in Italia. Alcune di queste durante il viaggio vengono violentate e arrivano in Italia incinta. Gli operatori della comunità papa Giovanni XXIII tentano di instaurare un rapporto basato sulla fiducia reciproca e sul dialogo partendo anche da un semplice “come va?” per provare, con il tempo a portarle in comunità dando loro la possibilità di poter riprendere in mano la loro vita e ricominciare a vivere degnamente. Questa esperienza ci ha fatto conoscere una realtà di ragazze praticamente nostre coetanee (arrivano in Italia a 14-16 anni), sensibilizzandoci a non giudicare dall’apparenza e ad avere un’attenzione particolare verso chi ha più bisogno, come insegnava Don Oreste.
– CARCERATI: Siamo stati accolti anche dalla comunità Papa Giovanni XXIII che si occupa di accogliere alcuni detenuti mentre stanno scontando la loro pena. Ci hanno spiegato come sono organizzati e come si svolgono le loro attività. Abbiamo poi pranzato insieme anche ai detenuti potendo così iniziare a socializzare e a conoscerli un po’ meglio. Nel pomeriggio abbiamo visitato alcune strutture dove lavorano, una fattoria e un piccolo caseificio dove fanno del formaggio buonissimo! Terminata la visita a queste strutture ci siamo divisi in tre gruppi ed abbiamo incontrato alcuni ragazzi detenuti ci hanno raccontato le loro storie. Queste testimonianze sono state molto forti e ci hanno fatto capire che prima di giudicare le persone bisogna conoscerle più “da vicino”, perchè “l’uomo non è il proprio errore” (slogan di questa comunità). C’è sempre una possibilità per cambiare e migliorare noi stessi.
– TOSSICODIPENDENTI: Sabato siamo andati a visitare una comunità dove vivono delle persone che vivono il dramma della dipendenza da sostanze stupefacenti e che hanno deciso di intraprendere un percorso per cercare di disintossicarsi. Ci hanno spiegato che questo percorso prevede 3 step. Il primo prevede una disintossicazione medica a base di medicinali che attenuano le crisi di astinenza. La seconda fase si può definire di disintossicazione psicologica. Attraverso la vita insieme, condivisa, basata su regole molto rigide ma anche su obiettivi possibili le persone possono recuperare la fiducia in se stessi e cambiare mentalità. L’ultimo step è il reinserimento nella società dove questi ragazzi cercano gradualmente di tornare a una vita normale. Abbiamo poi avuto modo di fare domande per cercare di capire meglio il fenomeno della tossicodipendenza. In seguito hanno anche risposto a perplessità e domande che avevamo a riguardo di questo mondo. Da questo incontro ci portiamo a casa la forza di volontà di questi ragazzi nel voler cambiare le loro vita, per non essere più schiavi della loro dipendenza, e la loro capacità di saper andare avanti nonostante le difficoltà. NON GIUDICHIAMO GLI ALTRI!!!!
IL NOSTRO GRUPPO
Alla partenza da Scandiano eravamo scettici e dubbiosi su come sarebbe stato il nostro stare insieme essendo due gruppi abbastanza distinti. Ma abbiamo dovuto ricrederci Nella prima parte della settimana abbiamo lavorato in gruppi divisi ma misti, cosa che ci ha permesso di approfondire le relazioni tra di noi in particolare con chi non conoscevamo meno. Inoltre il vivere in completa autogestione, dovendo cucinare e pulire tutti insieme ci ha permesso di condividere tante cose partendo proprio da quelle più semplici. Essere poi andati anche all’Aquafan, tra scivoli e musica, ha fatto il resto! I momenti comuni di preghiera ci hanno dato la possibilità di esprimere e di far conoscere lati di noi stessi a volte un po’ nascosti. L’esperienza è stata molto bella e arricchente per tutti e ci ha lasciato molta voglia di approfondire i nostri rapporti e di portare avanti quello che abbiamo visto e vissuto in questa settimana.